Amazon per noi del Sud esiste da sempre, si chiama però " Arte, mestieri e professioni in bicicletta " la lingua italiana è più precisa non a caso è la più studiata nel mondo .

 I mestieri in bicicletta 

Una raccolta straordinaria di biciclette, curata dal nostro concittadino Pasquale Tripiedi,  adattate ai mestieri, al commercio e alle professioni dei primi del 900. 




Mi fa piacere che la raccolta delle biciclette del compianto concittadino Tripiedi, vengano esposte nei corridoi commerciali di un ipermercato. Qualche anno fa nella mia veste di assessore alle attività produttive proposi ad alcune associazioni, di organizzare con la collaborazione dei commercianti un museo a cielo aperto, dei mestieri in bicicletta. Sarebbe stato bello vedere su via Lecce e via Roma davanti alle vetrine dei nostri commercianti l'esposizione delle biciclette, che hanno reso possibile per artigiani, commercianti e professionisti, di produrre un reddito per il sostentamento delle loro famiglie. Per tutto il tempo dell'iniziativa le due vie importanti del nostro Comune avrebbero fatto parlare di sé e reso ancora più visibili le belle vetrine dei nostri commercianti. L'unica incombenza per gli stessi sarebbe stato esporre le due o tre bici al mattino e rientrale alla chiusura. Purtroppo la pandemia del Covid, ha rallentato l'iniziativa amministrativa tesa allo sviluppo, imperniando tutti gli sforzi nella gestione di sostegno ai cittadini in difficoltà, che senza alcun peccato di presunzione, si è distinta per celerità di intervento e qualità del sostegno. Ma arriviamo alle conclusioni, ho sempre sostenuto che la raccolta delle biciclette adattate ai mestieri dei primi del novecento, hanno una importanza storica notevole, anche perché, insegnano ai nostri giovani, che già allora i commercianti, gli artigiani, oltre alcuni professionisti portavano a domicilio dei potenziali clienti i loro servizi o merci. In sostanza la filosofia del colosso Amazon era già la prassi per i nostri lavoratori, dei primi del 900. Un insegnamento di non poco conto per i nostri ragazzi. L'amarezza è che le nostre biciclette diverrano attrazione per un colosso della distrubuzione, con sede sociale al nord, e che ogni sera, i portavalori, raccolgono gli incassi della giornata e li portano al Nord, ai danni dei piccoli commercianti di vicinato, costretti ormai da oltre 20 anni ad abbassare le serrande e spegnere le luci delle loro vetrine. Qualche tempo fa sui social girava l'elenco dei forni a legna, delle salsamenterie ( alimentari), mercerie, ed altre attivitità artigianali, ormai sparite dalle nostre strade, quali le sartorie, le falegnamerie, presenti nel nostro comune. La filosofia degli ipermercati, la depopolazione che continua a costrigere i nostri figli a trovare migliori condizioni di vita al nord, ha fatto registrare nella provincia di Taranto, il mancato rientro di oltre 45.000 giovani che ultimati gli studi non sono più tornati, il nostro comune nel quinquennio 2012 / 2017 ha registrato un calo di circa 1.000 giovani. Queste tendenze a subire il fascino delle vetrine degli iper mercati e il mancato rientro dei nostri studenti, hanno generato la solitudine, l'incuria e la povertà che la tocchi con mano nelle vie storiche della nostra Taranto. I più anziani ricordano la vivacità dei traffici commerciali delle Vie Di Palma, Anfiteatro, Mazzini e Battisti. E se Taranto piange , San Giorgio non sorride.


Le foto
L'operaio dell'Enel 

Le ruote di una bici sono come le lancette di un orologio: girano lentamente ma possono andare molto lontano rotolando verso il futuro senza fretta
(Enrico Caracciolo









Il pollivendolo 
È andando in bicicletta che impari meglio i contorni di un paese, perché devi sudare sulle colline e andare giù a ruota libera nelle discese. In questo modo te le ricordi come sono veramente, mentre in automobile ti restano impresse solo le colline più alte, e non hai un ricordo tanto accurato del paese che hai attraversato in macchina come ce l’hai passandoci in bicicletta.
(Ernest Hemingway)



Il venditore di petrolio  

 L'operaio delle cave " lu zzuccatore "



Chi pensa che le macchine non sappiano amare si sbaglia di grosso: la bicicletta ama l’uomo, e in particolare i bambini.
(Mauro Parrini)











Il lattaio 

La bicicletta non è un viluppo di metallo, un insieme inerte di leve e ruote. E’ arpa birmana. Sinfonia. Un dono della vita. Trasforma in musica storie di uomini. Anche tragedie.
(Claudio Gregor)








Il venditore di caffé 

La bicicletta è l’immagine visibile del vento
(Cesare Angelini)













Il sacerdote 

Un Paese è sviluppato non quando i poveri posseggono automobili, ma quando i ricchi usano mezzi pubblici e biciclette
(Gustavo Petra, sindaco di Bogotà)






      
Il veterinario 
il venditore di caffé 
il venditore di granite 

                        il venditore di granite in primo piano il raschietto per il ghiaccio

Il venditore di liquori 

il venditore di oggetti sacri, ogni donna ambiva ad entrare in possesso di una corona per il rosario. 

                                                        Il venditore di corde o funaro 















Il venditore di spezie 

Il riparatore di suppellettili in argilla " lu conzacraste" 

Il venditore di stracci vecchi 

Il venditore di articoli sanitari 

                       Il venditore di polli 















Il postino 














Il venditore di liquori 
Il merciaio 














Il muratore 
L'orologiaio 
Il panettiere 
Il pescatore 

Lo scrivano 

Il maniscalco o fabbro 
Venditore di olio 

Il medico 
il falegname 
Il fotografo 
Il giornalaio 
Il maestro 

il calzolaio 

Lo stradino 

Il cappellaio 


Il cestaio, quando si fermava per riposarsi, intrecciava e costruiva i cesti.






il barbiere 


il caldarroste

Il piacere della bicicletta è quello stesso della libertà. Andarsene ovunque, ad ogni momento, arrestandosi alla prima velleità di un capriccio, senza preoccupazioni come per un cavallo, senza servitù come in un treno. La bicicletta siamo ancora noi che vinciamo lo spazio e il tempo.      (Alfredo Oriani)



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