Sindrome dell’edificio malato o Sick Building Syndrome (SBS): inquinamento indoor e malattie correlate. Prima parte

Sindrome dell’edificio malato o Sick Building Syndrome (SBS): inquinamento indoor e malattie correlate. 

Approfondimento curato dall'arch. Emanuele Meloni per infobuild.it/  il portale per l'edilizia e l'architettura. 

L'inquinamento dell’aria interna è causa della cosiddetta sindrome dell’edificio malato o Sick Building Syndrome, che genera malessere e disagi fino a sfociare in vere e proprie patologieVediamone problemi e soluzioni

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Sindrome dell'edificio malato o Sick Building Syndrome (SBS): inquinamento indoor e malattie correlate

Sindrome dell’edificio malato o “Sick Building Syndrome” (SBS), termine coniato oltre quarant’anni fa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 1982), sta ad indicare una sensazione di malessere e disagio che l’edificio genera negli occupanti. Cattiva ventilazionetemperatura e umidità, presenza di inquinanti, ne sono le cause più comuni. Gli effetti possono anche sfociare in vere e proprie patologie come asma, allergie, emicranie, irritazioni e infezioni respiratorie.

È stimato che l’uomo trascorre la gran parte del suo tempo – circa il 90% – in ambienti confinati, tra casa, lavoro, scuola e tempo libero: uffici e studi privati, alberghi, bar e ristoranti, palestre, sale da ballo, concerti, cinema, biblioteche e altro. E la qualità dell’aria interna è fondamentale per il benessere e la salute umana. Si stima però che è generalmente da 2 a 5 volte più inquinata rispetto all’aria esterna.

La necessità di contenere i consumi per il riscaldamento e per il condizionamento ha imposto un migliore isolamento termico degli edifici, e la conseguente spinta a sigillare gli ambienti interni ed a sostituire le modalità naturali di aerazione ed illuminazione con mezzi artificiali, ha ridotto negli edifici più moderni la naturale ventilazione che, era garantita, anche senza volontà, dall’inefficienza degli infissi: i cosiddetti spifferi o ricambi d’aria per infiltrazione.

L’inquinamento atmosferico è responsabile di 6,7 milioni di morti premature ogni anno, di cui 3,2 milioni di persone a causa dell’inquinamento atmosferico domestico. Tutti sappiamo che l’aria migliore per qualità, quella buona, si trova lontano dagli insediamenti, dai centri urbani, laddove la natura regna, nella campagna e sui monti. Ciononostante il 99% delle persone vive in città, per esigenze e necessità di lavoro, studio, svago. E qui l’inquinamento atmosferico, il traffico, le case e le persone stesse minacciano la qualità dell’aria e della vita.

Indice degli argomenti

  1. La piaga dell’inquinamento atmosferico
  2. La qualità dell’aria interna o indoor (IAQ)
  3. Gli inquinanti indoor: tipi e fonti
  4. Sindrome dell’edificio malato o Sick Building Syndrome (SBS
  5. Malattie edificio-correlate o Building-related illness (BRI)
  6. Soluzioni e rimedi
  7. Piante che purificano l’aria?

La piaga dell’inquinamento atmosferico

L’inquinamento atmosferico è causa di 6,7 milioni di morti premature ogni annouccide 13 persone al minuto in tutto il mondo. Il 99% della popolazione mondiale vive in luoghi dove i livelli di inquinamento atmosferico superano i limiti delle linee guida dell’OMS, perlopiù in aree urbane.

Circa 2,3 miliardi di persone in tutto il mondo (circa un terzo della popolazione mondiale) cucinano utilizzando fuochi aperti o stufe inefficienti alimentate da cherosene, biomassa (legno, sterco animale e scarti agricoli) e carbone, che contaminano l’ambiente. L’inquinamento atmosferico domestico è responsabile di circa 3,2 milioni di morti all’anno (dati 2020), di cui oltre 237.000 bambini di età inferiore ai 5 anni. Gli effetti combinati dell’inquinamento atmosferico ambientale e quello domestico sono associati a 6,7 milioni di morti premature ogni anno. (fonte: OMS).

Morti a livello globale legate all'Inquinamento atmosferico
Morti legate all’Inquinamento atmosferico (OMS)

In Europa, nei 27 Paesi dell’Unione Europea, mantenere le concentrazioni di inquinanti atmosferici entro i livelli raccomandati dall’OMS, eviterebbe ogni anno (dati EEA 2021) migliaia di decessi:

  • 253.000 da esposizione a polveri sottili (PM2,5);
  • 52.000 dall’esposizione al biossido di azoto (NO2);
  • 22.000 000 dell’esposizione all’ozono (O3).

Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) l’Italia è prima in Europa per morti da inquinamento atmosferico, con circa 80mila decessi prematuri all’anno. “Gli effetti diretti dell’inquinamento sulla salute umana interessano diversi apparati ed organi – spiega il presidente Alessandro Miani – Le patologie dell’apparato cardiovascolare rappresentano la prima causa di morte in Italia (Eventi coronarici e Infarto Miocardico Acuto, 9.000 casi/anno – Ictus cerebrali, 12.000 casi/anno), seguiti dalle patologie dell’apparato respiratorio (7.000 decessi prematuri/anno)”.

La qualità dell’aria interna o indoor (IAQ)

L’importanza delle problematiche relative alla qualità dell’aria interna ha assunto sempre più rilievo in questi ultimi anni perché la maggior parte della popolazione dei paesi industrializzati trascorre fino al 90% del proprio tempo in ambienti confinati. La letteratura scientifica internazionale ha dimostrato che la qualità dell’aria indoor ha riflessi importanti sulla salute e sul benessere dell’uomo. L’inquinamento indoor può essere, infatti, causa di una vasta gamma di effetti indesiderati che vanno dal disagio sensoriale, irritazione e secchezza delle mucose, bruciore agli occhi, cefalea e astenia, fino a gravi danni alla salute, comprese malattie croniche ed effetti di tipo cancerogeno.

Sindrome dell'edificio malato o Sick Building Syndrome (SBS): inquinamento indoor e malattie correlate
Inquinanti dell’aria interna

Per ambienti indoor si intendono gli ambienti confinati di vita e di lavoro non industriali, quelli adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto [Accordo del 27/09/2001 tra Ministero della salute, regioni e province autonome].

Nello specifico:

  • le abitazioni,
  • gli uffici pubblici e privati,
  • le strutture comunitarie (ospedali, scuole, caserme, alberghi, banche, etc.),
  • locali destinati ad attività ricreative e/o sociali (cinema, bar, ristoranti, negozi, strutture sportive)
  • mezzi di trasporto pubblici e/o privati (auto, treno, aereo, nave, etc.).

I problemi legati all’alterazione della qualità dell’aria interna (indoor air quality – IAQ) si differenziano per molti aspetti da quelli dell’aria esterna. Per questo motivo, è necessario trattare l’inquinamento dell’aria interna (indoor pollution) separatamente da quello dell’aria atmosferica (outdoor pollution).

La qualità dell’aria interna o indoor (IAQ)

Lo scadimento della qualità dell’aria interna è dovuto in parte ai livelli esterni di inquinamento ma, soprattutto, alle numerose sorgenti interne che determinano concentrazioni di inquinanti spesso superiori a quelle presenti all’esterno.

A seguito della crisi energetica degli anni ‘70, e la necessità di contenere i consumi per il riscaldamento, ha prodotto una normativa energetica nel settore edilizio, con l’imposizione di nuovi criteri costruttivi per gli edifici ad uso civile (nZEB e passivi). Un maggior isolamento degli edifici e l’uso di infissi più a tenuta, ha determinato una riduzione dei ricambi d’aria per infiltrazione e, di conseguenza, un potenziale aumento degli inquinanti interni correlato, oltre che alle attività umane (es. fumo), anche ai nuovi materiali da costruzione e arredo.

Gli inquinanti indoor: tipi e fonti

L’inquinamento interno, secondo la definizione data dal Ministero dell’Ambiente è “Qualsiasi alterazione delle caratteristiche chimico fisiche e biologiche dell’aria, determinata sia da variazioni di concentrazione dei suoi normali costituenti sia e soprattutto, dalla presenza di sostanze estranee alla sua composizione normale in grado di determinare effetti di molestia e/o danno all’uomo”.

Alcuni inquinanti indoor possono provenire dall’esterno e sono legati all’inquinamento atmosferico, ma la maggior parte di essi sono prodotti all’interno degli edifici stessi. Le principali fonti di inquinamento indoor sono le attività umane, i materiali da costruzione, gli arredi e i condizionatori. La loro concentrazione può variare nel tempo e dipende dalla natura della sorgente, dalla ventilazione, dalle abitudini e dalle attività svolte dagli occupanti negli ambienti interessati.

Le fonti degli inquinanti indoor dell'aria interna
Le fonti degli inquinanti indoor dell’aria interna

Tra le fonti di inquinanti più comuni troviamo il fumo di tabacco e i prodotti di combustione di combustibili domestici quali nafta e cherosene, ma anche carbone e legna. Altre possibili fonti di inquinamento sono i prodotti per la pulizia e la manutenzione della casa, i prodotti antiparassitari, le colle, gli adesivi e i solventi. Sostanze nocive possono essere rilasciate da collanti o solventi utilizzati per la messa in opera delle moquettes e nei mobili. Anche le stampanti, i plotter e le fotocopiatrici presenti negli uffici possono determinare emissioni di sostanze inquinanti. Non va sottovalutata la presenza di residui di amianto utilizzato in passato per la coibentazione e nei materiali da costruzione e che può essere ancor oggi rilasciato negli ambienti indoor.

Alcuni tipi di inquinanti dell'aria: fumo, VOC, polvere, peli di animali
Alcuni tipi di inquinanti dell’aria: fumo, VOC, polvere, peli di animali

Gli inquinanti possono suddividersi in tre categorie:

  1. chimici (monossido di carbonio, biossido di azoto, biossido di zolfo, benzene, ozono, particolato, formaldeide, VOC, ecc);
  2. biologici (batteri, pollini, muffe, acari e gas metabolici);
  3. fisici (amianto e radon).

Le fonti interne identificate di Particolato (PM2.5) includono fumo, cucina, riscaldamento, uso di incenso, candele e insetticidi. I composti organici volatili (COV) o VOC (dall’inglese Volatile Organic Compounds), sono un’ampia famiglia di sostanze chimiche che evaporano a temperatura ambiente, quali idrocarburi alifatici, aromatici e clorurati, aldeidi, terpeni, alcooli, esteri e chetoni. I più diffusi negli edifici residenziali sono il limonene, il toluene, ma il più importante da un punto di vista tossicologico e mutageno è la formaldeide. I COV sono emessi da un’ampia gamma di prodotti: vernici e lacche, svernicianti, vernici, prodotti per la pulizia, deodoranti per ambienti, pesticidi, materiali da costruzione e arredi.

Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che la qualità dell’aria indoor ha riflessi importanti per la salute e per il benessere dell’uomo. L’inquinamento indoor può, infatti, essere causa di una vasta gamma di effetti indesiderati, che vanno da disagio sensoriale, irritazione e secchezza delle mucose, fino a gravi effetti sulla salute, comprese patologie di tipo allergico o infettivo ed anche effetti di tipo cancerogeno. Si menzionano, a tal proposito, le patologie correlate all’inquinamento indoor: Sick Building Syndrome (SBS), ovvero sindrome dell’edificio malato, e Building Related Illness (BRI), le malattie edificio-correlate. Mentre la prima si manifesta con sintomi legati alla permanenza nell’ambiente e che tendono a scomparire al suo distacco, la seconda individua quelle patologie più gravi e durature.   (L'argomento segue)  

Abbiamo sempre seguito con attenzione  le ricerche e le soluzioni per ottenere una buona qualità della vita nelle abitazioni. Sul tema dell'inquinamento in door abbiamo pubblicato diversi argomenti.  Alcuni esempi sugli inquinanti, l'importanza del VCM ovvero  della ventilazione meccanica, ed alcune soluzioni ai problemi quali i massetti areati ed altro

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