i gruppi musicali degli anni 1970
È cosa nota agli appassionati di musica che durante i primi anni Settanta, periodo di grandi fermenti e innovazioni in tutti gli ambienti culturali, siano fioriti anche in Italia diversi gruppi e artisti fondamentali nel definire nuovi stili e generi anche a livello internazionale: si possono citare ad esempio band progressive rock come Le Orme, Premiata Forneria Marconi e Banco del Mutuo Soccorso, subito notati e annoverati fra i nomi di punta del genere da parte dei suoi precursori inglesi.
Ma se c’è una formazione che forse più delle altre si è spinta oltre i limiti della già estremamente sperimentale e avanguardistica scena musicale del tempo, forgiando un amalgama di stili e di influenze sonore senza precedenti, meritevole dunque di essere annoverata tra le pietre miliari della musica italiana e non solo, allora si tratta proprio degli Area.
Meno noti al grande pubblico rispetto ai nomi prima citati, forse conosciuti dai più per l’ineguagliabile vocalità e personalità artistica del loro frontman Demetrio Stratos (salito alla ribalta alcuni anni prima grazie alla ballata “Pugni Chiusi”, registrata con la band I Ribelli), gli AreA – International POPular Group, questa la versione estesa del loro nome, nascono ufficialmente nel 1972. L’idea parte da Giulio Capiozzo, batterista jazz di origini turche, che assieme al cantante Demetrio Stratos (greco di discendenza e nato in Egitto) vuole fondare una band dedita a realizzare “materiale ad alto tasso creativo” [1], traendo spunti dalle esperienze musicali e dal retroterra culturale di ciascun componente, con l’obiettivo di andare in totale controtendenza rispetto alle tendenze discografiche e ai cliché rock dell’epoca.
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