Direttiva “case green”: guida completa a tutte le novità una guida esaustiva sul sito Biblus Acca

 La direttiva europea Case Green (EPBD4) appena pubblicata in Gazzetta Europea e come questa impatterà sul mondo dell’edilizia. 

Dal sito Biblus  https://biblus.acca.it/direttiva-case-green/



i temi 

  • La nuova Energy Building Performance Directive Recast IV: contenuti, obblighi e opportunità
  • Lettura critica della EPBD IV, articolo per articolo, con valutazione delle ricadute per le professioni tecniche e il settore edile, in riferimento al recepimento nel quadro legislativo italiano
  • Artt. 1 – 3 nuovi obiettivi
  • Artt. 4 – 8 requisiti minimi, edifici esistenti e nuovi edifici a emissioni zero edificio
  • Art. 9 riqualificazione patrimonio esistente – classi energetiche
  • Art.15 incentivi
  • Artt.16 – 17 Attestato di prestazione energetica

Direttiva Europea “case green”: guida completa a tutte le novità

Inizia l’era “case green”: obblighi, scadenze, costi. Dal 2025 stop agli incentivi per le caldaie a gas, nel 2026 il piano di ristrutturazione

La nuova direttiva europea “case green” (EPBD – Energy Performance of Building Directive) è ufficialmente una legge dell’Unione europea.

La direttiva (UE) 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia è stata pubblicata l’8 maggio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.

Il testo è entrato in vigore martedì 28 maggio 2024, ovverosia venti giorni dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, mentre i singoli Stati membri avranno due anni per recepirne i contenuti. Alcune misure, però, dovranno essere adottate già nei prossimi mesi.

La direttiva europea “case green”, che fa parte del pacchetto di riforme Fit for 55, mira a ridurre progressivamente le emissioni di CO2 del parco immobiliare europeo e raggiungere l’obiettivo della totale decarbonizzazione entro il 2050 attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio europeo e il miglioramento dell’efficienza energetica.

di seguito  un resoconto dettagliato della direttiva, un’infografica delle scadenze e a margine i testi ufficiali in PDF e un’agile sezione di FAQ che sintetizza le novità del provvedimento.

Per progettare edifici ad alte prestazioni energetiche con le nuove norme sarà sempre più necessario un software termotecnico innovativo e potente, che ti offra la sicurezza di essere sempre aggiornato e di ottenere verifiche affidabili e professionali.


Direttiva “case green”: le scadenze

Prima di addentrarci nel merito,  proponiamo un’agile infografica con le principali date spartiacque previste dalla direttiva europea EPBD con tutte le tappe e il calendario degli obblighi e degli adempimenti.


Cosa sono le “case green”?

Iniziamo da un concetto base: cosa si intende “per case green”?

Possiamo definire “case green” gli edifici:

  • a emissioni zero o quasi zero con una domanda molto bassa di energia, zero emissioni in loco di carbonio da combustibili fossili e un quantitativo pari a zero, o molto basso, di emissioni operative di gas a effetto serra;
  • il cui consumo totale annuo di energia primaria sia coperto da energia da fonti rinnovabili generata in loco o nelle vicinanze, fornita da una comunità di energia rinnovabile, proveniente da un sistema efficiente di teleriscaldamento e teleraffrescamento o da energia da fonti prive di carbonio;
  • progettati in modo da ottimizzare il loro potenziale di produzione di energia solare sulla base dell’irraggiamento solare del sito, consentendo l’installazione successiva di tecnologie solari efficienti sotto il profilo dei costi.

La direttiva “case green” definisce “a emissioni zero” un edificio ad altissima prestazione energetica con un fabbisogno di energia pari a zero o molto basso, che produce zero emissioni in loco di carbonio da combustibili fossili e un quantitativo pari a zero, o molto basso, di emissioni operative di gas a effetto serra.

Un edificio “a energia quasi zero” è un edificio ad altissima prestazione energetica, nel quale il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o l’energia da fonti rinnovabili prodotta nelle vicinanze.

Cosa prevede la direttiva “case green”

La direttiva EPBD rappresenta una svolta significativa per le politiche energetiche comunitarie e statali. L’obiettivo della direttiva è stimolare la riqualificazione energetica di edifici privati e pubblici in tutta Europa, al fine di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 del parco immobiliare dei 27 Stati membri.

Nei diversi negoziati tra il Consiglio dell’Unione Europea, il Parlamento Europeo e la Commissione Europea, la direttiva case green ha subito una serie di modifiche che contemplano obiettivi intermedi meno stringentitermini più estesi e un quadro normativo meno restrittivo rispetto alla versione precedentemente approvata dal Parlamento Europeo a marzo.

Il compromesso sui target della direttiva EPBD prevede la possibilità per i Paesi membri di richiedere deroghe sugli edifici alla Commissione europea.

Gli obiettivi medi saranno definiti in base al patrimonio edilizio, al sistema nazionale di classificazione energetica e alle strategie di ristrutturazione adottate da ciascun Paese.

Per il perseguimento di questi obiettivi, la direttiva europea definisce:

Allo stato di fatto il 35% degli edifici dell’UE hanno più di 50 anni e quasi il 75% del parco immobiliare è inefficiente dal punto di vista energetico. Il tasso medio annuo di rinnovamento energetico è solo dell’1% circa, un range estremamente basso.

Leggi gli approfondimento

I macro-obiettivi e i piani nazionali di ristrutturazione

Le politiche energetiche degli stati membri dovranno perseguire l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Già dal 1° gennaio 2030 tutti i nuovi edifici dovranno garantire emissioni zero in loco.

Ogni Stato membro dovrà adottare un piano nazionale di ristrutturazione che preveda la riduzione progressiva del consumo di energia degli edifici residenziali e non; ogni paese potrà stabilire autonomamente su quali edifici concentrarsi.

Complessivamente, il 55% della riduzione dei consumi energetici deve essere ottenuto tramite la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni inferiori.

Entro il 2030, le ristrutturazioni dovranno coinvolgere il 15% degli immobili non residenziali e, entro il 2033, il 26% degli edifici di classe energetica più bassa.

Secondo le definizioni della direttiva, il 43% degli immobili meno efficienti dovrà essere riqualificato dal punto di vista energetico.

In Italia, secondo i dati Istat, vi sono circa 12 milioni di edifici residenziali. Pertanto, sarà prioritario intervenire sui circa 5 milioni di edifici con le prestazioni più scadenti, ognuno dei quali composto da una o più unità immobiliari.

Leggi l’approfondimento “Il piano nazionale di ristrutturazione secondo la direttiva “case green

Dal 1° gennaio 2030 tutti i nuovi edifici a zero emissioni (ZEmB – zero emission buildings)

Dovranno essere a emissioni zero:

  • dal 2028 tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione;
  • dal 2030 anche le nuove costruzioni residenziali private.

Leggi l’approfondimento “Come progettare nuovi edifici con la direttiva “case green



Edifici residenziali e traiettoria nazionale

La direttiva “case green” richiede ad ogni Stato membro dell’Unione Europea di impegnarsi nell’implementazione di un nuovo piano di riqualificazione degli edifici, adottando misure mirate a garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata dagli edifici residenziali.

Più nello specifico, entro il 29 maggio 2026, ciascuno Stato membro:

  • stabilisce una traiettoria nazionale per la ristrutturazione progressiva del parco immobiliare residenziale, espressa come un calo del consumo medio di energia primaria in kWh/(m² a) dell’intero parco immobiliare residenziale durante il periodo 2020-2050
  • individua il numero di edifici residenziali e unità immobiliari residenziali o la superficie coperta da ristrutturare ogni anno, compreso il numero o la superficie coperta del 43% degli edifici residenziali con le prestazioni peggiori e delle unità immobiliari residenziali.

Gli Stati membri provvedono affinché il consumo medio di energia primaria in kWh/ (m² a) dell’intero parco immobiliare residenziale:

  • diminuisca di almeno del 16% entro il 2030;
  • diminuisca di almeno il 20-22% entro il 2035.

Entro il 2040 e successivamente ogni 5 anni, il consumo medio di energia primaria dovrà essere equivalente o inferiore al valore determinato a livello nazionale (derivato da un progressivo calo del consumo medio di energia primaria dal 2030 al 2050 in linea con la trasformazione del parco immobiliare residenziale in un parco immobiliare a emissioni zero).

Come anticipato prima, gli Stati membri provvedono affinché almeno il 55% del calo del consumo medio di energia primaria sia conseguito mediante la ristrutturazione del 43% degli edifici residenziali con le prestazioni peggiori.



per approfondire il sito di Biblus Acca  https://biblus.acca.it/direttiva-case-green/

Conclusioni 
Costruire bene in Classe A è necessario aver maturato le esperienze applicando la Legge 373 degli anni 70, poi la legge 10 degli anni 80,  sino alla Dlgs 311 del 2006 ,e tutti gli aggiornamenti avvenuti, grazie alle nuove  tecnologie. Due elementi primari ed essenziali per l'ottenimento del risultato finale, sono  l'impiego di materiali con la certificazione CAM, che attesta l'idoneità dei prodotti, e le caratteristiche di trasmittanza termica, e un buon professionista che presti la massima attenzione nel calcolo dei ponti  termici

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