La più grande compagnia di trasporto marittimo del mondo la Hutchison Whampoa di Li Ka-shing a Taranto ( una opportunità persa del 2010)

 La più grande compagnia di trasporto marittimo del mondo la Hutchison Whampoa di Li Ka-shing a Taranto ( una opportunità persa nel 2010)


Post n°217 pubblicato il 06 Agosto 2010 da Angelo Quaranta
 
Pubblicato il 8/04/10 • pubblicato in SocietàTerritori

articolo di  Stefano Vitiello del 2010     https://blog.libero.it/quarantangelo/view.php   una opportunità persa per la nostra città. 

" Lunedì scorso sono arrivate nel mar Grande di Taranto, due navi cinesi, il cacciatorpediniere “Guangzhou” e la fregata “Chaohu”; le due unità navali sono arrivate dal Golfo di Aden dopo aver preso parte al pattugliamento inter-nazione in chiave anti-pirateria. Dopo la sosta a Taranto fino a venerdì 6, partiranno per un’attività bilaterale con le navi italiane Mimbelli e Aliseo nel Golfo di Taranto, in nome della collaborazione tra le due Marine. Per l’occasione, da Roma s’è mosso l’ambasciatore della Repubblica Popolare cinese in Italia Ding Wei, accompagnato dal suo staff, che ha trovato ad accoglierlo una colonia di 350 cittadini cinesi, bambini compresi, oltre a una quindicina di rappresentanti di stampa e televisioni.

In se stessa, per quanto rilevante dal punto di vista delle relazioni militari internazionali, la notizia non sarebbe particolarmente interessante se non fosse per il fatto che enormi interessi economici e un importante progetto di sviluppo stanno per coinvolgere la Cina e Taranto.

 

Il Porto così come lo vediamo ora ha la forma assunta alla fine del 19° secolo, dopo la costruzione dell’Arsenale Militare, quando era il punto di partenza e di arrivo per le navi militari. Un cambiamento ebbe luogo negli anni ’60, quando, con la nascita dello stabilimento metallurgico (oggi ILVA), la città divenne un porto industriale.

Attualmente il porto è un centro polisettoriale, con una grande superficie dedicata ai Terminal Contenitori, che dedica risorse e attenzione alla differenziazione dei trasporti e all’interscambio.

Da decenni il porto commerciale di Taranto viene indicato come l´elemento intorno al quale garantire sviluppo e benessere per l´intera Provincia Jonica.

E´sempre stata evidenziata la sua invidiabile posizione geografica che negli ultimi anni ha reso lo scalo sempre più importante per i collegamenti ai vari hinterland terrestri e sempre più Porto hub nel Mediterraneo, con conseguente aumento di volumi per i trasferimenti dei container dalla nave madre alle navi dirette ai Porti Regionali di recapito. Oggi, però, lo scalo sembra ad una svolta.

La più grande compagnia di trasporto marittimo del mondo la Hutchison Whampoa di Li Ka-shing ha fatto una scommessa milionaria comprando metà delle azioni del porto. La parte restante è per il 40% nelle mani del gigante taiwanese Evergreen, arrivato in città alla fine degli anni ’90, e per il 10% del socio italiano Sisam. Li Ka-shing, uno degli uomini più ricchi del pianeta, originario di Hong Kong ma con stretti legami con Pechino, sogna di fare di Taranto il porto chiave del mediterraneo.


Secondo Li Ka-shing e soci Taranto potrebbe diventare il più grande porto container del mediterraneo, con un’attività che potrebbe rivaleggiare con quella di Rotterdam.

Taranto oggi potrebbe gestire più di 800mila container per anno, ma l’attività potrebbe crescere fino a oltre 6-7 milioni di container all’anno, se arrivassero le infrastrutture necessarie. Da parte sua Li e soci sarebbero disposti a investire 500 milioni di euro e più necessari alla loro parte di lavoro.



Sullo sfondo c´è l´intesa commerciale tra TCT, il braccio operativo di Evergreen e Hutchinson Wampoa, il più grande terminalista del mondo che intende aprire finestre dalle prospettive interessanti sul molo polisettoriale di Taranto e c´è la prospettiva del probabile arrivo di altri vettori internazionali come Cosco e Zin.

Nel 2010 con l´apertura dell´area di libero scambio, il Mediterraneo sarà destinato a riacquistare un ruolo di primo piano grazie alla centralità dei rapporti Europa (allargata alle realtà slave, balcaniche e alla Russia) e Asia nel commercio mondiale e grazie ai processi già avviati di integrazione mondiale nella movimentazione marittima dei containers. Merci prodotte dalla Cina, dalla Corea, da Taiwan, da Singapore e dall´India passeranno dal canale di Suez (per quella data raddoppiato) facendo dell´Italia il ponte privilegiato fra Europa ed Asia ma anche tra Asia e America del Nord.

 Ci vuole una bretella, circa 30 chilometri, che porti l’autostrada dalla periferia della città al porto, in modo da poter servire direttamente i Tir dalle navi. Ci vogliono circa tre chilometri di connessione ferroviaria, che porti i treni fino a dentro al porto.

Ed è necessario il dragaggio dei fondali per appena un paio di metri che permetta l’attracco delle moderne superportacontainer. Le prime due richieste, dicono alla giunta del sindaco Ippazio Stefàno, sono state approvate, devono essere solo “cantierizzate”, in teoria tutto potrebbe essere finito in sei mesi.

E così, mentre da un lato la città continua ad essere drammaticamente inquinata dalla morente industria siderurgica, (Ilva, non ha commesse, licenzia (quasi 8mila i disoccupati su poco più di 200mila abitanti) dall’altra parte riesce ancora ad accettare e investire sul nuovo che arriva da Oriente. Neanche il governo pare accorgersi della sconfitta strategica che sta subendo insieme a Taranto.

 

Se la Hutchison Whampoa investe a Taranto il meridione, l’Italia e il mediterraneo saranno trasformati. Le rotte europee da Suez e Gibilterra potrebbero passare da qui dando vita e destino a questa città che fu capitale della Magna Grecia e potrebbe diventare capitale della ripresa mercantile nazionale.

Il grande rischio resta legato dunque alle difficoltà burocratiche e amministrative che i soci di maggioranza stanno incontrando; se Li Ka-shing lasciasse la città, lui e i suoi sodali asiatici, destinati comunque a mobilitare la maggioranza dell’economia mondiale in futuro, non torneranno di certo.

Così mentre l’Italia discute e litiga per il trasferimento in Serbia di uno stabilimento Fiat, nello stesso tempo trascura e non incoraggia investimenti miliardari che potrebbero cambiare le sorti della nazione e soprattutto di Taranto. "

Notizie sul magnate di Hong Kong  Li Ka Shing

https://www.agi.it/estero/agichina/news/2018-07-06/li_ka_shing_hong_kong_comprato_wind_3-4113755/


Riflessione personale

Uno dei primi argomenti trattati nello spazio Società Civile Jonica del 2010  verteva sul Porto di Taranto e la retroportualità, che avrebbe potuto determinare sviluppo per la Provincia. Ricordo che lamentai che il nostro Comune non fu consultato al tavolo programmatico per meglio collegare il porto all'aeroporto di Grottaglie. Pertanto i Comuni di Taranto Grottaglie e Monteiasi tennero l'incontro ignorando San Giorgio Jonico, nonostante ogni ipotesi di collegamento passi anche per il nostro territorio. L'articolo allegato precisa che i 500 mln di euro di investimento per il porto di Taranto appartengono ad una importante società Cinese... che chiese alle amministrazioni locali e regionali il prolungamento della tratta autostradale Massafra -Taranto, così finalmente Taranto potrà avere la sua autostrada, Cosa aggiungere...?  una speranza  di importanza vitale per un territorio mortificato, devastato e poco e mal rappresentato sullo scenario della politica nazionale. 

Commenti

  1. Storie che i cittadini non conoscono, ma i politici tarantini dove stavano ?

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