COMMEMORAZIONE DELLA STRAGE DEGLI OPERAI DI PIETRARSA
COMMEMORAZIONE DELLA STRAGE DEGLI OPERAI DI PIETRARSA
Il 6 agosto del 1863 a Pietrarsa, località situata tra Portici, San Giorgio a Cremano e il quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio, durante le prime dismissioni industriali che attuò lo stato coloniale italiano, scoppiò la protesta degli operai del Real Opificio borbonico, che fu duramente repressa dai bersaglieri causando le morti di Luigi Fabbricini, Aniello Marino, Domenico Del Grosso e Aniello Olivieri.
Il 6 agosto del 1863 a Pietrarsa, località situata tra Portici, San
Giorgio a Cremano e il quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio, durante le prime dismissioni industriali che attuò lo stato
coloniale italiano, scoppiò la protesta degli operai del Real Opificio borbonico, che fu
duramente repressa dai bersaglieri causando le morti di Luigi Fabbricini, Aniello Marino, Domenico Del Grosso e Aniello Olivieri. La storiografia ufficiale parla di 4 morti e 10 feriti gravi, che caddero in un vero e proprio rastrellamento messo in atto
dai bersaglieri dell’esercito italiano, ma il 13 agosto al ritorno in fabbrica mancavano all’appello più di 200 nomi scomparsi nel nulla.
Il Reale Opificio Borbonico, terminato nel 1853, fu voluto da Ferdinando II di Borbone, per la costruzione della prima linea ferroviaria della penisola, anticipando di 44 anni la fondazione della società milanese Breda e di 57 quella della società torinese Fiat.
La costruzione di questa opera si inseriva in contesto riforme ed
investimenti che vedeva Napoli competere con Londra e Parigi.
lavoro, ma mentre nel mondo si ricordano i morti della strage di Chicago del maggio 1887, in Italia ci si dimentica, con la complicità dei sindacati e delle forze progressiste, che ben 23 anni prima 4 morti ufficiali e 200 desaparesidos ancora chiedono giustizia! La rete Il Sud Conta invita tutte e tutti a ricordare il prossimo PRIMO MAGGIO a ricordare l'eccidio dei lavoratori della fabbrica come può.
Angelo Quaranta
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